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I viaggi di Gulliver

Jonathan Swift

Editore: Einaudi
ISBN: 9788806260804
Pagine: 352
Uscita: 2025
Prezzo: € 26,00

Alla loro comparsa, nel 1726, I viaggi di Gulliver conquistarono immediatamente un pubblico vastissimo e trasversale: se i bambini erano catturati dalla sua trama fantastica, i politici ne coglievano il veleno satirico, riversato sugli eventi e la società contemporanea. Da allora, il libro ha continuato a esercitare un fascino duraturo su lettori di ogni genere, distinguendosi come un unicum nella letteratura mondiale per la sua capacità di agire su piú livelli. Il primo piano è quello della pura invenzione narrativa: Swift costruisce mondi che funzionano come fiabe geometriche, dove la meraviglia è regolata da una logica ferrea. Nei quattro viaggi compiuti da Lemuel Gulliver, il lettore assiste attraverso il suo sguardo a un’infinita serie di prodigi – minuscole cucitrici che infilano invisibili fili di seta in altrettanto invisibili aghi, vespe grandi come pernici e rumorose come cornamuse, un’isola che fluttua in cielo grazie a un enorme magnete e a un assale di diamante -, e vi si abbandona con la curiosità rapita dei bambini. Ma oltre a stimolare l’immaginazione visiva, Swift mette alla prova la nostra capacità di interpretazione. Nei Viaggi di Gulliver, le apparenze spesso ingannano, e l’ironia – tagliente e corrosiva – permea quasi ogni frase. Non è un caso che, nell’ultimo capitolo, il giuramento che il protagonista pronuncia per affermare la propria sincerità riecheggi le parole di Sinone, l’ingannatore che condusse i Troiani a spalancare le porte al cavallo di legno. E a un ulteriore livello, sotto la satira, oltre la favola, resta la domanda portante dell’opera: che cos’è davvero l’essere umano? Sovrano della natura o insetto che si crede re? Meschino come un lillipuziano, feroce come uno yahoo, o ingenuo come il gullible Gulliver? Swift non fornisce risposte, ma voltata l’ultima pagina chi legge ha la sensazione di aver guardato l’umanità intera attraverso una lente deformante – e di avervi scorto, alla fine, il proprio volto. Grazie all’ampio corredo di immagini con cui Lorenzo Mattotti contrappunta il testo, creando un universo visuale parallelo e armonico a quello di parole della nuova traduzione di Anna Nadotti, la versione qui proposta offre un’esperienza sensoriale a tutto tondo, il miglior omaggio possibile all’inventiva multidimensionale del capolavoro di Jonathan Swift.

«È pericoloso questo Swift, prende a schiaffi i lettori e non li lascia dormire. Eppure, se non vogliamo essere schiavi, se non vogliamo che i nostri figli lo siano, dobbiamo leggerlo e rileggerlo. È compito urgente».
Roberto Bolaño

«Se dovessi fare un elenco di sei libri da preservare quando tutti gli altri fossero distrutti, I viaggi di Gulliver vi comparirebbe sicuramente».
George Orwell

Jonathan Swift (1667-1745) è tra i più noti scrittori irlandesi. Nato a Dublino e cresciuto in una condizione sociale disagiata, dopo aver tentato di intraprendere la carriera politica senza successo, decise di diventare sacerdote e fu nominato parroco. È celebre soprattutto per i suoi testi satirici, nei quali emergono la polemica contro i ceti ricchi e la critica verso la politica e la religione, oltre che verso la natura umana in generale. Il suo capolavoro è il romanzo I viaggi di Gulliver, pubblicato con uno pseudonimo nel 1726.

Jonathan Swift. I viaggi di Gulliver